Tappeti

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Il tappeto: oggetto d’arte e complemento d’arredo

I tappeti sono rappresentano da sempre un complemento d’arredo elegante e raffinato. Di raso o vellutati, decorati o in tinta unita, rendono l’ambiente domestico più caldo ed accogliente, a prescindere dal loro valore di mercato.

Attualmente il mercato è invaso da una quantità enorme di tappeti antichi e moderni. I primi vengono realizzati prevalentemente nei paesi legati ad una lunga tradizione artistica in questo campo (Persia, Turchia, Caucaso, Cina); quelli più moderni, invece, provengono da luoghi dove la recente fabbricazione di tappeti ha costi del lavoro particolarmente bassi (Pakistan, Romania, Egitto). Questi ultimi, più accessibili alla generalità dei compratori, sono prodotti in un’ottica prettamente commerciale.

Riguardo alla collocazione all’interno degli ambienti domestici, per i tappeti in stile orientale non esistono particolari problemi. L’importante è armonizzare il più possibile lo stile del tappeto con l’arredamento della stanza. Un tappeto persiano dai colori dolci e dagli arabeschi eleganti, ad esempio, è ideale il un salotto o in una camera da letto. Un tappeto turco dai motivi geometrici è invece più adatto in uno studio o in un ingresso, magari in un’ambientazione arredata in stile moderno. Tappeti folcloristici e colorati sono molto usati nelle camerette dei più piccoli e nelle residenze in campagna.

In ogni caso, di qualsiasi tappeto si tratti nella scelta dei colori occorre tener presente l’illuminazione della stanza. Se verrà collocato in un luogo ben illuminato, i colori opachi e scuri non verranno affatto penalizzati; viceversa, se il tappeto è destinato ad angoli poco colpiti dalla luce del sole è preferibile optare per toni chiari e vivaci.

Il valore del tappeto: come calcolarlo

Per essere considerato un vero e proprio oggetto d’arte, il tappeto deve possedere una serie di requisiti di qualità, origine e composizione.
La legislazione doganaria definisce “tappeti d’epoca” esclusivamente i tessuti realizzati da almeno cento anni, in un momento storico che non conosceva ancora tutte le influenze legate all’esportazione.

Nella categoria dei “tappeti antichi” rientrano invece quelli realizzati quelli nel corso del secolo, (con almeno trenta anni di età) durante un periodo caratterizzato dalla fusione di differenti tradizioni tribali e regionali. Ne consegue che qualunque tessuto prodotto non più di trent’anni fa rientra nella categoria “tappeti moderni”.

Considerando l’età e lo stato di conservazione, ovviamente i più costosi sono i tappeti antichi, in particolare quelli che hanno resistito meglio alle ingiurie del tempo e dell’uso: lo stato di conservazione incide sostanzialmente sulla valutazione.
Per quel che concerne i materiali, i tappeti in seta sono indubbiamente i più costosi e ricercati. La lana ed il cotone, invece, sono i materiali più correntemente usati. Riconoscere la differenza è estremamente facile, soprattutto al tatto: la lana è calda e pelosa, il cotone freddo e asciutto, la seta fine, liscia e scorrevole. In caso di dubbi, comunque, basterebbe un piccolo esperimento di combustione su una piccola parte della fibra. La lana brucia lentamente scoppiettando e si fonde in un unico blocco che emana un odore simile a quello dei capelli bruciati; il cotone ha l’odore del legno bruciato e forma una cenere grigio-chiara gia che si dissolve facilmente; la seta spegne lentamente formando una cenere chiara o marroncina (quella sintetica si distingue per l’odore pungente e acido).

Riguardo ai motivi, le ultime tendenze preferiscono quelli geometrici, soprattutto caucasici; i manufatti persiani di manifattura cittadina, essendo copiati da precisi cartoni preparatori, sono decisamente meno artistici e, di conseguenza, poco apprezzati. In ogni caso, la densità dei motivi è l’elemento che determina la solidità dell’opera: i tappeti annodati a mano comportano diverse centinaia di migliaia di nodi al mq (casi esemplari fino a un milione).

Manutenzione

Per mantenere i tappeti in buono stato, in modo tale che conservino il proprio fascini negli anni, occorre avere una serie di accortezze.
In primo luogo, considerando le sostanze organiche di cui sono composti, i tessuti devono essere disposti in un luogo ben areato, non troppo piccolo e buio e, soprattutto, in assenza di umidità.

Se si desidera conservare un tappeto in buone condizioni, mai collocarlo al di sotto di un mobile pesante (come un tavolo da pranzo). Nel caso che sia proprio necessario, avere cura di appoggiare le gambe dei mobili su delle speciali coppe in plastica o vetro, per proteggerlo dall’usura.

Per evitare l’effetto abrasivo delle scarpe, la disposizione all’ingresso della casa è vivamente sconsigliata.

 
 
 

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