La scelta delle sorgenti luminose deve tenere conto delle caratteristiche dei vari tipi di lampadine, del tipo di apparecchio sul quale verranno collocate e della quantità di luce che si desidera ottenere. Sulle confezioni sono riportati una serie di dati che vanno accuratamente letti, al fine di una scelta puntuale ed efficiente.
- Tipo di sorgente luminosa: incandescente o fluorescente.
- Potenza della lampadina espressa in watt.
- Tensione espressa in volt o attacco (E27, E14).
- Durata espressa in ore.
- Tipo di luce: diffusa o orientata.
- Tonalità: calda, fredda o altro.
- Efficienza luminosa espressa in lux.
- Marchio CE: conformità alle direttive europee.
Tipologie
Incandescenti: producono un fascio di luce diffusa o orientata con tonalità calde. Offrono un’ottima resa di colore. Richiedono un attacco normale o mignon, con potenza dai 15 ai 150 W. Quelle smerigliate o opaline evitano l’abbagliamento. Sono economiche e disponibili in varie forme, tuttavia, durano poco (circa 1.000 ore) con un alto consumo di energia ed un elevato sviluppo di calore.
A basso consumo: sono fonti fluorescenti che, a parità di luce emessa, producono meno calore di quelle incandescenti. Disponibili in varie forme, consumano meno energia ed hanno una notevole efficienza luminosa. La durata maggiore (circa 8.000 ore) giustifica il costo più elevato.
Tubi fluorescenti o neon: hanno una buona efficienza luminosa, producono poco calore a basso consumo di energia. La durata media è di 9.000 ore. Il tipo di luce emessa è diffusa con tonalità piuttosto fredde. Sono disponibili in forma lineare e circolare, di lunghezze variabili.
Alogene: emettono una luce bianca che favorisce la percezione dei colori. Sviluppano elevato calore. La durata media è di circa 3.000 ore. Sono disponibili con attacco tradizionale, a spilla e bispina (queste, con ampolla al quarzo, non vanno toccate con le dita). Quelle a bassa tensione richiedono un trasformatore.
Dicroiche: sono come le lampade alogene ma hanno un riflettore incorporato che ne consente l’installazione anche in armadi e in controsoffitti.
La fonte
In base al diffusore, le lampade producono diversi tipi di luce: diretta, indiretta, diffusa e mista.
Gli apparecchi con flusso luminoso orientato verso il basso o verso l’alto e le lampade a sospensione producono una luce diretta, utile ad evidenziare particolari zone od oggetti.
La luce indiretta si ottiene con fasci orientati verso l’alto, in modo che il flusso ricada a pioggia creando un’illuminazione d’ambiente. Ideali a tal scopo le applique e le lampade da terra.
La luce diffusa è invece distribuita uniformemente mediante lampade con schermi semitrasparenti. Non crea ombre, contrariamente alla luce diretta.
La luce mista distribuisce il fascio luminoso verso l’alto, verso il basso e, grazie a paralumi trasparenti, anche tutt’intorno.
La quantità
L’impianto di illuminazione deve tener conto della superficie e dell’altezza dell’ambiente in cui è inserito. Conviene sempre creare un’illuminazione complessiva e diversi punti da localizzare in relazione alle attività da svolgere.
Per l’illuminazione generale si calcola che in soggiorno occorrono da 50 a 150 lux, in cucina da 200 a 500 lux, in bagno da 50 a 150 lux ed in camera da letto da 200 a 500 lux.
Per i punti luce localizzati si consigliano questi livelli indicativi: per leggere da 200 a 750 lux, per scrivere da 300 a 750 lux, e intorno allo specchio del bagno da 200 a 500 lux.
Per illuminare correttamente i vari locali basta calcolare circa 30 watt/mq (per ingressi e corridoi sono sufficienti 15 watt/mq).
Il colore
Il tipo e la tonalità di colore della luce creano sensazioni diverse, influenzando positivamente o negativamente l’umore. Un flusso luminoso intenso stimola l’attività, viceversa, una luce calda e soffusa favorisce la calma e il riposo.
Il colore delle pareti e degli arredi può influenzare la resa della luce. A parità d’intensità luminosa, se i muri sono chiari l’ambiente sembrerà maggiormente illuminato. Tendaggi, tappezzeria e moquette tendono invece ad assorbire la luce.
L’efficienza
La potenza di una lampadina (espressa in watt) corrisponde alla quantità di elettricità.
Il flusso luminoso (espresso in lumen) indica invece la quantità di luce emessa.
Il rapporto lumen/watt (lux) determina l’efficienza luminosa: al crescere di questo valore diminuisce il consumo di energia. Si considerano a basso consumo energetico le lampadine con efficienza luminosa superiore a 40 lux.
La sicurezza degli apparecchi illuminanti
Nella scelta degli apparecchi illuminanti, oltre all’estetica, occorre verificare il fattore sicurezza. È quindi preferibile acquistare solo lampade con il marchio IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità). Esso si deve riferire alla lampada nel suo complesso, e non ad una singola componente. Per quanto riguarda le lampadine, è bene rispettare sempre la potenza massima dell’apparecchio: se tale soglia viene superata, infatti, il calore potrebbe fondere paralume.