Affinché i vari rifiuti vengano smaltiti correttamente, in modo tale da poter essere riciclati, è necessario che siano mantenuti accuratamente separati in base al tipo di materiale di cui sono costituiti, e gettati di conseguenza negli appositi spazi.
La raccolta differenziata è indispensabile affinché si possa attuare il processo di recupero e di riciclaggio. In molti casi, infatti, i rifiuti contengono materiali che potrebbero essere riutilizzati in modo estremamente vantaggioso.
Adoperando materiali già elaborati, attraverso il processo di riciclaggio, è possibile contribuire ad una notevole diminuizione dell’inquinamento, riducendo la quantità dei rifiuti solidi urbani da smaltire ed alleggerendo, di conseguenza, l’impegno delle discariche e degli inceneritori. Inoltre, raccogliendo distintamente i materiali tossici o nocivi, come i medicinali scaduti e le pile, si compie un’azione di prevenzione igienico-sanitario molto importante. Senza considerare il grande vantaggio economico: i materiali che provengono dal processo di recupero, solitamente, sono molto meno costosi di quelli prodotti a partire dalle materie prime.
Affinché la raccolta differenziata risulti efficace, è necessario che ogni singolo cittadino si senta personalmente coinvolto nella separazione come nel conferimento. Anche le città devono adeguarsi il più possibile alle norme vigenti, avendo cura di disporre i diversi contenitori per la raccolta in modo uniforme e strategico, in modo tale che tutti i cittadini abbiano la possibilità di accedervi comodamente. A tal proposito, le legge risulta carente di un’adeguata uniformità: i colori dei contenitori per la raccolta e la stessa organizzazione in termini di divisione e smaltimento, risultano ancora troppo diversi da città in città, con una conseguente confusione generale su cosa deve essere conferito da una parte e cosa dall’altra.
Non tutti conoscono nello specifico le differenze tra i termini “riuso”, “recupero” e “riciclaggio”.
Con il primo, si intende il vero e proprio riutilizzo del rifiuto in quanto tale. Una bottiglia di vetro, ad esempio, può essere adoperata per contenere altri liquidi, un sacchetto di plastica della spesa può essere usato per la spazzatura o per trasportare altri oggetti, un vestito dimesso può essere donato a terzi, etc. Con il recupero, invece, i rifiuti divengono materie seconde, valorizzate economicamente. E’ possibile, ad esempio, attuare il recupero energetico di plastiche, carta, legno e tessili per incenerimento; oppure trasformare indumenti vecchi in carta o, ancora, utilizzare i rifiuti organici per produrre concime (attraverso la tecnica del compostaggio). Come ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno, durante il Convegno “Meno rifiuti in città”, tenutosi il 13 ottobre del 2005 a Roma:
“Il recupero delle frazioni organiche dei rifiuti urbani, attraverso la raccolta differenziata, un presupposto indispensabile per ottenere un compost di qualità da impiegare come fertilizzante in agricoltura. […] L’importanza della raccolta differenziata, infatti, non risiede solo nella riduzione dei rifiuti - sottolinea il ministro - ma soprattutto nella restituzione ai terreni agricoli di sostanze ed elementi nutritivi essenziali per il recupero e la valorizzazione.”
Infine, attraverso il riciclaggio, i rifiuti vengono trattati e lavorati per ottenere prodotti similari (la carta, ad esempio, tornerà ad essere carta). La riciclabilità di un rifiuto è una questione molto importante, che mette in discussione i modelli di produzione, il controllo dell’inquinamento, l’impiego delle risorse e dei materiali più idonei. Un corretto smaltimento o un riciclo, infatti, rappresentano solo il passo finale di un lungo processo che, già a monte, deve aver preso in seria considerazione il rispetto dell’ambiente.